Bestie da ufficio.- La Peppia.-Capitolo tre.

Mi chiedo che mondo sarebbe senza quelle persone che sanno tutto al momento giusto. Quelle persone che gestiscono emergenze e imprevisti, con la stessa naturalezza con la quale un orso afferra al volo un salmone che risale il fiume. Chissà se sono coscienti che, afferrando quel salmone, stanno cambiando il corso degli eventi.

La Peppia, questa figura indispensabile per la sopravvivenza e la buona riuscita di ogni cosa all’interno dell’ufficio è: Mariastella. Già dal nome è innegabile la sua importanza: è un connubio tra riferimenti religiosi e corpi celesti.

 Il nome ha un destino in serbo per chi lo porta. Mariastella soccorre camionisti stranieri che arrivano da ogni parte d’Europa fino alla porta dell’ufficio. Una volta entrati nell’atrio aziendale vogliono scaricare, interi camion di forniture industriali, sulla prima scrivania che trovano perché pensano che sia il magazzino. Considerando che spesso oltre a “Io Camion”, i trasportatori non sanno una parola d’italiano, inglese e non sanno neanche mimare, la Peppia sa già come agire. Disegna una cartina, il più dettagliata possibile, degli ultimi duecento metri che lo separano dalla zona di scarico merce. Mariastella si chiede quanto impegno ha profuso la Peppia del paese d’origine del trasportatore, che ha dovuto fare la cartina per attraversare mezza Europa. Vorrebbe conoscere il suo alter ego straniero, anche solo per chiederle di aggiungere alla cartina, consegnata alla partenza, gli ultimi duecento metri del percorso.

La Peppia è un punto di ancoraggio per i dubbi e le insicurezze delle altre impiegate. Risponde alle stesse domande da anni, con la calma di un monaco tibetano. Quando le Homo-piegate  esagerano, risponde “Non vi sopporto più, siete delle bestie!” e le colleghe sanno che questa frase definisce il superamento del limite, della santa pazienza della Peppia.

La Peppia equivale al punto informazioni turistiche, all’info point comunale, allo sportello per il pubblico quando vai all’Inps, alla portineria di un ospedale dove chiedi come raggiungere un determinato reparto. Insomma sa darti tutte le informazioni utili alla sopravvivenza.

Carla ha posto a Peppia una domanda che la tormentava da anni. Come facevano i piccioni viaggiatori a sapere, dove consegnare i messaggi?

Charlie si è avvicinata di un centimetro alla fede cattolica, quando Peppia l’ha illuminata sui tre segreti della Madonna di Fatima.

Per qualsiasi imprevisto, la soluzione è chiamare la Peppia e lei risolverà tutto. Lo schermo di un computer prende fuoco, il temporale crea un’infiltrazione nel soffitto, la gente getta gli avanzi di cibo nel cestino del bagno infestando tutti di pesce, il cancello si blocca, scatta l’allarme antincendio. Niente spaventa la Peppia, anche se tutto ciò accadesse contemporaneamente. I suoi sensori nascosti, rilevano che c’è qualcosa da sistemare ancor prima che un comune Homo-piegato se ne accorga. Se il collega le chiede “Lo sai che… ” La Peppia non fa finire neanche la domanda. Indica il suo petto, la sua divisa: la maglietta con scritto “YES I KNOW!”. Con quel gesto zittisce tutti. Nei rari casi di assenza della Peppia, perché ha una vita privata anche lei, ci verificano crisi d’astinenza e attacchi di panico che si verifica l’impellente necessità dover cambiare il toner della stampante.

Nessuno lo sa, ma Peppia sta meditando la fuga. Un giorno non si presenterà a lavoro. Le Homo-piegate  troveranno sulla scrivania una lettera, con la quale la Peppia confessa di aver realizzato il suo sogno. Ha acquistato una casetta in Trentino. Passa le giornate a leggere, passeggiare e guardare i documentari di Piero e Alberto Angela. Peppia però ha un istinto innato, è un po’ come quello dei ratti che aiutano i compagni anche a rischio di perdere la propria vita e non può farlo svanire a comando. Non ha intenzione di perdere la propria stabilità mentale continuando a stare tra le Homo-piegate , ma è così efficiente da aver trovato una soluzione a tutto. Sul retro della lettera, con il quale abbandona le piegate, ha indicato un indirizzo mail: sospeppia@yesiknow.it.  Inviando una mail a questo indirizzo le piegate potranno fare domande, chiedere consigli, sfogarsi o semplicemente restare in contatto con lei. Fisicamente non ci sarà più la scritta “YES I KNOW!”, che si muove per l’ambiente di lavoro garantendo efficienza a tutti. Sarà più un rapporto platonico di collaborazione. Le Homo-piegate  avranno una sorta di posta del cuore alla quale rivolgersi.

 

Bestie da ufficio.- La Peppia.-Capitolo tre.ultima modifica: 2019-07-02T16:29:24+02:00da D8_85
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