Doppler vita con l’alce di Erlend Loe.

Ho da poco finito di leggere questo Doppler vita con l’alce di Erlend Loe.cop_doppler

Questo libro non mi è stato consigliato, non lo volevo leggere da tempo, volevo solo qualcosa inerente alla Norvegia dove presto andrò in vacanza e questo libro mi ha scelto.

Sì perché nella vastità della letteratura norvegese, cercando on line, tra i tanti consigliati e recensiti questo mi ha colpito sin da subito. Sarà il titolo che ti vien da chiederti: “Come vita con l’alce?” immaginando un alce grande, con corna enormi nel tuo salotto; sarà che l libro mi ha scelto: punto e basta.

Non posso negare che il libro ha fatto bene a venirmi incontro. L’ho divorato. È uno di quei libri che mi è dispiaciuto finire perché ormai parlavo anche io con Bobo, stavo lontano dalle persone e cercavo un posto dove piantare una tenda lontano da tutti. Una volta finito ho dovuto trattenermi da andare a cercare nel garage di mia mamma, la tenda da campeggio che ho usato nel 2001 per fare campeggio in Abruzzo e abbandonare tutti senza neanche una romantica lettera scritta a mano e lasciata sul tavolo.

Ho spoilerato già troppo.

Che ci sia di mezzo un uomo, che un giorno decide di vivere in tenda nel bosco ai confini di Oslo e che inizia a vivere in compagnia di un cucciolo di alce, lo potete scoprire leggendo la quarta di copertina.

Per scoprire il resto dovete leggerlo e le 192 pagine non basteranno a soddisfarvi.

Dopo aver letto questo libro vi sentirete autorizzati, se non lo siete stati fino a ora, a prendere le distanze dalle persone che non vi fanno stare bene, anche se vostri consanguinei.

Avrete conferma che la vostra misantropia non è una colpa ma un diritto, che la vostra sanità mentale è un obiettivo da raggiungere a discapito dei ruoli e doveri sociali, che non sentite più vostri o non avete mai sentito vostri ma negli ultimi vent’anni della vostra vita avete rispettato.IMG_20180712_121704

Non vorrete più fare i bravi. Sì i bravi, perché Andreas Doppler rabbrividisce davanti alla bravura della gente e alla propria e spera con tutto il cuore che i suoi figli non verranno contagiati dalla bravura del mondo.

In fondo essere bravi non serve a essere sereni perché le canzoncine di Pingu, il trenino Tomas e dei Teletubbies i risuoneranno in testa per anni se avete un figlio di pochi anni che non fa altro che guardare i cartoni. Inizierete ad odiare i simpatici pinguini che non sanno pronunciare una sola parola di senso compiuto più di qualsiasi altra cosa. Vorrete fare una strage di Teletubbies nella vostra mente, ogni singolo giorno della vostra vita da brave persone.

Basta un evento, un qualcosa che cambia la nostra vita come una botta in testa, fisica o metaforica e voi non siete più le stesse persone di prima.

La gente resterà frastornata del vostro cambiamento, delle vostre nuove priorità ma non siamo fatti per nascere e vivere sempre allo stesso modo. Siamo artefici della nostra vita almeno in parte. Allora se scappare o allontanarsi dalle proprie responsabilità, se questo vi rende più felici, sereni potrebbe essere una soluzione.

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Il bosco a due chilometri dalla capitale norvegese è più frequentato di quanto possiate immaginare. Così Andreas Doppler si troverà ad avere degli amici anche in quello che sperava fosse il suo piccolo rifugio.

Ognuno con i propri demoni, le proprie ossessioni cercherà in questo angolo di natura un modo per ritrovare il proprio posto nel mondo.  Perché a volte il posto che occupiamo, anche se per anni o addirittura una vita intera, non è detto che sia quello giusto.

Questo libro non serve a nulla se volete leggerlo per conoscere meglio la Norvegia, Oslo e le aurore boreali. Non parla e non racconta queste cose. Parla di gente comune che decide di cambiare, che sente il cambiamento dentro se stesso e decide di assecondarlo, in un modo e nell’altro.

Doppler vita con l’alce di Erlend Loe.ultima modifica: 2018-07-15T18:19:07+02:00da D8_85
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