3-Anno sabbatico!

Treno preso al volo!

Olèè (si prega di leggere la parola alzando le mani stile stadio. Grazie)

Sto per morire soffocata, ma ho preso il treno.

L’aria gelida mi ha congelato i polmoni, poverini i miei globuli rossi che cercano di portare in giro bollicine d’ossigeno. È talmente freddo, che portano di sicuro sciarpa e cappello anche loro.

Forse ho guardato troppe volte il cartone animato “Siamo fatti così”. Ve lo ricordate? Quello dove il nostro corpo era governato dalle decisioni di un essere barbuto simile a Mosè? Penso di aver visto ogni singola puntata.

 

Chiedo a due ragazzi, se uno dei posti accanto a loro è libero.

Uno di loro, il biondino, mi fa cenno di sì con la testa.

Il morettino mi guarda come se non avessi la maglia.

Abbasso lo sguardo per controllare. Ok ho maglia, cappotto e sciarpa.. ma che si guarda sto morettino?

Vabè mi siedo e tiro fuori il mio libro.

Biondino: “Quante case…”

Morettino: “ Già…”

Continuano a guardare fuori dal finestrino, con uno sguardo che potrei definire, tra il terrorizzato e lo sbalordito.

Noto solo ora i loro abiti. Sono vestiti con una sorta di divisa. Pantaloni di velluto blu scuro stile scout, camicia da boscaiolo a quadri bordeaux e bianca e scarponcino.

Hanno un’aria tesa,strana.

Biondino: “ Guada, c’è un fiume enorme! Secondo te è pericoloso?”

Morettino: “E’ enorme.” sbalordito appiccica il viso al finestrino.

Intervengo.

Io “ E’ il Santerno, il fiume che attraversa Imola!”

Loro mi guardano come se avessi bestemmiato, o fatto una proposta indecente. Si voltano verso il finestrino dopo essersi scambiati uno sguardo, che fa intendere un misto d’imbarazzo e timore anche nei miei confronti.

Da dove vengono? Magari arrivano da un paese, dove non esistono treni che passano sui ponti e non ci sono fiumi.

Secondo me arrivano da un piccolo paese sulle colline forlivesi.

Il paesino è totalmente isolato dal mondo circostante, a causa di paesaggi selvaggi che limitano le comunicazioni e i rapporti con altre civiltà. Non sono sicura che esistano ancora posti del genere. Mi piace pensare che sia così.

Questi due ragazzi sono stati inviati fuori dalla propria comunità per conoscere il mondo esterno, un po’ come succede nelle comunità Amish.

Per chi non lo sapesse, nelle comunità Amish si vive in totale isolamento dal mondo esterno rifiutando tv, internet, vacanze, consumismo, insomma tutto ciò che caratterizza la civiltà moderna.

Rinunciano anche all’acqua corrente, all’energia elettrica ma in alcuni casi ci sono delle eccezioni secondo me, in base a convenienze personali. Hanno rinunciato a molte cose, si sono isolati dal mondo moderno ma l’incoerenza la conoscono un pochetto anche loro. Ai giovani Amish viene concesso un anno sabbatico dalla comunità. Durante questi dodici mesi, vivono nella società moderna e al termine spetta a loro una dura decisione. Devono scegliere se restare a vivere nella società moderna dove puoi lavarti con l’acqua corrente in casa, dove puoi leggere a qualsiasi ora grazie alla luce elettrica, puoi vestirti come ti pare, mangiare quello di cui hai voglia. Oppure decidere di tornare nella casa dove sei cresciuto con la tua famiglia che impiega due ore per scaldare l’acqua necessaria per fare un bagno, cenare alle 18 con tutti i tuoi parenti perché alle 20 si va a letto visto che non c’è corrente elettrica, mangiare cavoli per un mese quando l’orto è nella stagione dei cavoli. Dovrei pensarci bene. Molto bene.

In ogni caso continuo a sostenere la mia teoria, sto assistendo al primo viaggio che i nostri due amici Amish, fanno fuori dal loro villaggio incantato.

Chissà se nello zaino hanno un folletto. Che carino, io ne vorrei uno. Potrebbe farmi compagnia. Potrebbe dormire in un cassetto e mentre sono a lavoro stare nel terrazzo.

Biondino: “ Appena arriviamo, dobbiamo avvertire la comunità che siamo arrivati sani e salvi”

Visto che avevo ragione?

Morettino annuisce e tira fuori qualcosa da sotto il sedile.

NON CI CREDO! Il Morettino tra i piedi ha una gabbietta con un piccione!

Sono sconvolta.

Fa due carezzine alla bestiola, che sembra un po’ frastornata.

È inutile negare l’evidenza.

Ho intuito benissimo.

Sono Amish.

Arrivati a destinazione, legheranno un messaggio alla zampa del piccione e lo manderanno nel loro piccolo borgo ad avvertire il capo villaggio, il grande puffo della situazione, che sono arrivati a destinazione senza intoppi.

Di certo questo è un metodo ecologico di comunicare.

Altro che cellulare.

Basta tirarsi dietro un piccione ammaestrato.

Ma dove lo prendo? All’Ipercoop? No i piccioni che hanno all’Ipercoop non sono molto agili, sono piuttosto…come dire.. morti.. ecco, sì un po’ troppo morti.

Lo chiedo ai miei due amici Amish, se me ne regalano uno.

Cavoli siamo a Bologna devo scendere, e non ho fatto in tempo ad attaccare bottone con i miei amici Amish. Ora come farò a trovare qualcuno che mi vende un piccione viaggiatore?

Farò una ricerca su Google, quando arrivo in ufficio.

I due ragazzi scendono, oltre ad uno zaino a testa e la gabbietta con il piccione non hanno altro.

Ma questi stanno via di casa un anno e si portano un solo zaino?

Io se sto via tre giorni ho: borsa, zaino, trolley, beauty e magari infilo qualcosa di mio nella valigia del compagno di viaggio.

Vabè io non sono Amish. Loro hanno la concezione della vita in modo diverso.

Racchiudono il minimo indispensabile in uno zaino e in un piccione.

Mi piacerebbe accompagnarli in giro per la città.

Conosceranno la piada con il prosciutto, le ragazze con la pancia scoperta e le gambe avvolte in seducenti calze di nailon.

Conosceranno il gelato sciolto, il fumo, il rock, il sesso, i cellulari, il cappuccino e le ricciole, alle ricciole non potranno resistere.

Grazie all’amore sfrenato che nutriranno verso le ricciole, resteranno avvinghiati a questo mondo e non faranno più ritorno al loro paesino sulle colline forlivesi. Ne sono certa!

Mi ricordano un po’ le facce dei due indigeni, portati dalle foreste americane in Francia. Un documentario interessantissimo. Magari posso chiedere ai ragazzi Amish di fare un documentario su di loro. Potrebbe essere l’occasione della mia vita, per fare carriera in redazione. Devo parlare di questa meravigliosa idea con Ilghe. Non sapete chi è Ilghe? Ve lo spiego un altro giorno, ora devo andare.

Vorrei tanto ricevere una cartolina dai miei amici Amish:

amish

3-Anno sabbatico!ultima modifica: 2016-06-22T21:34:13+02:00da D8_85
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