Qualche giorno fa ho visto questo video

Trentenni vs Sessantenni, il videoconfronto

e curiosando sul blog Trentenni, mi sono resa conto di essere in pieno una trentenne.  Non parlo solo dell’anagrafe, perché so bene che il prossimo compleanno porterà i 31 anni nella mia vita. Parlo degli argomenti, dei ricordi d’infanzia insomma di tutto quello che le tre trentenni Silvia, Stefania e Ilaria scrivono sul loro blog.

Avere trent’anni non vuol dire precisamente, avere trent’anni oggi.

Vuol dire essere nati all’incirca nel 1985.

Inizia con 19 e non 20. Sembra un secolo fa, eppure non è così.

Da piccolo t’incantavi davanti a Pollon, Holly e Bengy, Il mio nome è Jemm e Gostbusters. All’asilo ci si andava tutti in tuta, non c’era la moda prima di una certa età.

Sei cresciuto con George Clooney che faceva il medico, con Macgyver che salvava il mondo con un rotolo di scotch e un coltellino svizzero. Gerry Calà aveva un villaggio turistico, Mike Buongiorno conduceva la ruota della fortuna affiancato da una giovanissima Paola Barale.

Durante l’adolescenza guardavi Non è la rai e Beverly Hills.

I primi cellulari erano grandi come una scatola da scarpe, se telefonavi dal telefono di casa a qualcuno che abitava nella tua stessa provincia, non dovevi fare il prefisso . Telefonare a un numero di cellulare, costava all’incirca come una rata del mutuo. I trentenni hanno utilizzato almeno una volta nella vita una cabina telefonica per avvisare casa che sarebbero arrivati tardi.

I film in prima serata iniziavano alle 20:30 e terminavano alle 22:30. Con mille lire, che equivalgono a 0,52 euro, compravi un pacchetto di patatine e una bottiglietta di tè.

Tra i trentenni ci sono i fannulloni, i bamboccioni, come molti ci hanno definiti, dimenticando che queste sono caratteristiche delle persone di tutte le età e non solo dei trent’anni.

I trentenni che non hanno più la spensieratezza dei ventenni. Cercano in qualche modo di costruire un futuro, per arrivare a quarant’anni con qualche punto della lista “Cose da fare prima dei quarant’anni”, cancellato. Inizi a fare progetti seri, da adulto anche se non sei sicuro di essere pronto a fare l’adulto.

Oggi se sei un trentenne che ha sfruttato al meglio gli ultimi dieci anni, avrai raggiunto obiettivi che la società approva. Una casa, un mutuo, una/o  fidanzata/o, un lavoro, un abbonamento in palestra, una buon livello di vita sociale e se proprio sei stato bravissimo anche almeno un figlio.

Se sei un trentenne che ha fatto il ventenne fino al giorno prima di compiere trent’anni, probabilmente abiti ancora con i tuoi genitori, non hai un lavoro fisso, sei single e nessuno ha capito se hai interessi e passioni che vanno al di là dei videogiochi e dei siti che vendono vestiti. La società non è molto soddisfatta di te. Ma tu molto probabilmente sì, ed è questo quello che conta a ogni età.

Non importa a quale delle due sfumature di trentenni appartieni. Hai visto il mondo cambiare come solo forse i tuoi nonni hanno fatto negli ultimi cinquant’anni.

Ti trovi con genitori ai quali devi spiegare come taggare la zia lontana, come condividere la ricetta di un blog culinario, dopo che hai spiegato cos’è un blog. Spieghi a tuo padre che non importa fare due ore di fila in posta, basta fare un pagamento dal conto corrente online. Cerchi di far accettare ai tuoi genitori l’idea che molto probabilmente avrai un figlio, anche se non avrai un contratto a tempo indeterminato, che dovrai pagare il mutuo per trent’anni per una casa microscopica. Devi spiegare ai tuoi nonni che la tua prima fidanzata non è più la tua e non sarà tua moglie, che in aereo in un’ora ser in un altro stato.

Noi trentenni spieghiamo il mondo ai nostri genitori, intanto cerchiamo di capire come stare al mondo.

Una mia carissima amica, una sorella di vita, farà il compleanno tra pochi giorni. Conoscendola, starà già facendo un bilancio sugli ultimi anni ponendosi mille domande. Cosa avrei voluto fare, cosa avrei dovuto fare, cosa avrei potuto fare prima dei trent’anni.

L’unica domanda da porsi a ogni compleanno è: cosa voglio fare nel prossimo anno?

Sono certa che così, troveremo qualcosa che c’impegni per i prossimi dieci anni, arrivando ai quarant’anni.

Una volta usciti dalla categoria dei trentenni  inizieremo a chiederci: come saranno i quarant’anni?