Bisognerebbe vivere dal vivo, spettacoli dal vivo.

Negli ultimi dieci giorni ho avuto la stupenda occasione, di vedere due spettacoli dal vivo. Ammetto che per impegni vari, era un bel po’ di tempo che non “vivevo dal vivo”.

La settimana scorsa sono andata al circo.

Un circo diverso dal solito, quello classico con gli animali personalmente non mi piace.

Mi ha mosso la curiosità verso qualcosa di diverso, mai visto, mai sentito che ho conosciuto per caso e grazie a un’amica, un po’ timorosa, ma curiosa tanto quanto me.

Siamo andati in un piccolo gruppo di amici a vedere lo spettacolo al Psychiatric circus, non potevamo fare a meno visto Imola, città dei matti, a due passi. Se cresci a Imola sai fin da piccolo, che i matti sono tra noi, allora perchè non andarli a trovarli di proposito?

Sono un gruppo di poliedrici artisti che non ti aspetti. Già solo a guardarli il dubbio s’insinua nella tua mente e ti chiedi: “Ma che roba è?” però poi pensi anche “Perchè no?”

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L’atmosfera creata nel tendone, è strana. Non riesco a definirla, di certo è viva.

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Vieni trasportato in un manicomio, davanti a un palco di uno spettacolo comico, in uno studio psichiatrico, in un mondo fatto di acrobati. Esci dopo due ore di spettacolo divertito, ma pensieroso e affascinato dal festival di bravura che hai appena vissuto.

Ridere con tutti i muscoli fa bene al cuore. Pensare a cose veramente importanti, senza neanche rendertene conto fa bene alla mente. Un po’ come quando dicono che ad andare dal dottore ci si ammala. In questo circo, esci e ti chiedi se hai bisogno di uno psicologo. Ti chiedi cos’è la pazzia. Io credo che sia un’eccesso. Eccesso di sensibilità, dolore, violenza, personalità, fantasia. 

Non sarò qui a descrivervi lo spettacolo, a svelarvi di cosa si tratta. Se volete saperlo, ci andate. Non è che posso far io il lavoro per voi. Fate come quelli esperti di viaggi? Quelli a sentirli parlare hanno girato il mondo, alla fine scopri che leggono i diari di viaggio su internet.

Voglio solo riportarvi un esempio di spettacolo dal vivo, che vale la pena di vivere insieme ai suoi artisti. Questo è l’opera messa in scena dallo Psychiatric circus!

Ieri sera sono stata al concerto di Daniele Silvestri e mi mancava l’atmosfera “da concerto”.

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Cantare canzoni che hai sempre cantato in auto, mentre vai a lavoro ma a guardarti a fuori il finestrino sembri Laura Pausini agli Grammy awards! Oppure le hai cantate in casa in pigiama e ciabatte ma ti senti sexy come Rihanna. Poi ti ritrovi infreddolita a cantarle in una piazza piena di gente. Puoi anche stonare, chi se ne accorge. Puoi anche fingere di sapere proprio tutte le canzoni, per non sfigurare accanto al fan numero 1 che è proprio vicino a te!

Insomma lascio a voi il libero arbitrio ma vi consiglio di spegnere il televisore, di non collegarvi a youtube e uscire. La meraviglia di essere in mezzo alla gente per un bell’evento non si riesce ad avere tramite uno schermo.

Se avete dei ragazzi portateli ai concerti, agli spettacoli. Fateli vivere e non visualizzare.

P.S. Se siete fumatori, anche di sigaretta elettronica, non passate tutto DICO PROPRIO TUTTO il tempo del concerto a fumare e ad affumicare i vostri vicini di posto. Non siamo pezzi di speck pronti per essere avvolti in nubi artificiali.

P.S.2: Ai giovani che vanno ai concerti: non guardatelo mentre fate il video completo del concerto altrimenti in quel caso non vale. Potevate restare benissimo in casa sul divano, guardare su internet i video del cantante.

Sto diventando vecchia…non capisco i giovani…lo so! Tra poco inizierò a dire: quando ero giovane io. A quel punto vi prego di portarmi allo Psychiatric circus per essere curata!

 

 

 

Bisognerebbe vivere dal vivo, spettacoli dal vivo.ultima modifica: 2016-09-25T19:18:21+02:00da D8_85
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