Io so che è così – 3 MANUELA

Manuela parte per realizzare il suo sogno. Parte per una vita nuova, completamente diversa da quella vissuta fino a quel momento. Ha trovato una camera in affitto in un appartamento con altre tre ragazze. Ha preso quella che costava meno.  Questo cambiamento la spaventa e la emoziona allo stesso tempo. Non è mai uscita da casa e ha paura di non trovarsi bene con le altre ragazze. Se avrà momenti di sconforto o nostalgia potrà tornare a Bagnara, a passeggiare con Fabio intorno alla Rocca e in centro. Potrà tornare nella grande casa di campagna a fare compagnia a suo padre. È l’inizio di un lungo percorso che le permetterà di diventare pediatra. Sua madre l’ha sempre sostenuta. Grazie al ricordo del suo sostegno che affronta con tanta grinta questi cambiamenti.

Un mese dopo l’arrivo a Milano, ha già organizzato la sua giornata per ottimizzare i tempi, seguendo una vera e propria tabella di marcia. Vuole laurearsi il prima possibile con i migliori dei voti e non vuole perdere tempo. Se lo ripete nella testa come un mantra ogni volta che è stanca e vorrebbe riprendere fiato, rallentare i ritmi.

Lezioni all’università, volontariato alla Croce Rossa, il lavoretto come baby-sitter e lo studio. Questa è la sua giornata. Arriva a sera stanca e vorrebbe solo dormire o poter uscire con gli amici e Fabio a divertirsi. Segue la tabella di marcia. Alle otto di sera chiama il padre, anche se per pochi minuti. Dopo la telefonata, si sente un po’ in colpa per averlo lasciato da solo. Se solo fosse ancora viva la mamma, sarebbe tutto più semplice. Con la mamma passerebbe le ore al telefono. A lei potrebbe dire quanto è difficile rispettare gli orari, gli esami, le rigidità delle giornate che ha programmato. Non dovrebbe nasconderle che fa la baby-sitter per pagare parte delle spese. Lei capirebbe che lavora perché vuole contribuire, anche economicamente, alla realizzazione del suo sogno. Il padre dice che non ci sono problemi per le spese, ma lei sa che i suoi studi richiedono tanti sacrifici economici. Scaccia i sensi di colpa, la malinconia e fa spazio al libro di biologia. Due ore di studio e poi chiama Fabio e va finalmente a letto. Non fa in tempo ad aprire il libro che è interrotta da Elisa, la sua compagna di stanza, che entra e inizia a svestirsi. Saltella mezza nuda per la camera, cercando di sfilarsi i jeans e chiede:

“Manu, esco con dei compagni dell’università, vuoi venire anche tu?”

“No grazie. Devo studiare. Che bello quel vestito!”

“Se vuoi te lo presto. Comunque studi tutte le sere, devi anche svagarti ogni tanto. Dai vieni.”

“No, stasera no. Magari la prossima volta vengo anch’io”. Risponde distratta mentre inizia a guardare quali capitoli del libro deve studiare.

“L’hai detto anche quando ti ho invitato a venire al cinema. Facciamo che se vuoi uscire mi dici qualcosa tu, ok?”.

“Ok, grazie Elisa.”

Elisa, le fa l’occhiolino per salutarla ed esce dalla stanza. Manuela avrebbe proprio voglia di uscire, ma deve iniziare a studiare biologia. È più dura di quanto avesse immaginato. Mantenere i ritmi che si è imposta senza svago, senza tregua.

Avrebbe potuto studiare a Bologna, vicino a casa ma ha sempre voluto fare un percorso ben preciso che può fare solo a Milano. Diventata pediatra, tornerà a Bagnara per essere il punto di riferimento del paese, per tutti i genitori e i bambini. Deve solo imparare a ignorare i sensi di colpa che ha verso suo padre e verso Fabio. La sua scelta comporta sacrifici per tutti quelli che la circondano. È cosciente di questo, ma quando inizierà a lavorare ripagherà tutti della pazienza e dei sacrifici! Ora deve studiare. Guarda il calendario. Tra due settimane andrà a casa per le vacanze di Natale. Non vede l’ora di stare per coì tanti giorni a casa. Chiederà a Elisa il vestito in prestito, così lo metterà per il pranzo di Natale a casa di Fabio. È proprio bello quel vestito.

 

 

Io so che è così – 3 MANUELAultima modifica: 2018-07-18T21:40:34+02:00da D8_85
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