Racconto di Natale alternativo. Parte 1 di 2.

La voce metallica che proviene dall’alto, quasi come arrivasse dal paradiso, si espande ovunque.

Avvisa la gentile clientela che il centro commerciale resterà aperto tutte le domeniche di dicembre.

Vengono ripetuti gli orari, le iniziative, le promozioni.

Manca solo una settimana a Natale, ma il messaggio viene ripetuto ormai da 23 giorni.

C’è una signora elegante che non dimostra i suoi settant’anni, forse grazie al tacco dieci, che legge le etichette dei prodotti. Alla terza riga e al quinto tentativo di posizionare gli occhiali alla distanza giusta, ci rinuncia e butta dentro al carrello.

Una signora raggomitolata in un cappotto grigio in tono con i ricci che ha in testa, guarda negli occhi i pesci poggiati sul ghiaccio per valutarne la freschezza. Se continua ancora per un minuto l’intensità dello sguardo darà vita al primo esperimento di ipnosi ittico.

Un uomo fermo nel bel mezzo di una corsia, con penna e il foglio di quaderno tutto scarabocchiato, controlla di aver preso tutto ciò che c’è scritto sulla lista della spesa.

In galleria la gente ha il naso quasi schiacciato sulle vetrine, cerca il regalo perfetto per il marito, un pensierino economico per la collega, il regalo utile per la mamma che non vuole che vengano sprecati soldi in cose inutili.Nei negozi le commesse incartano pacchetti e ricordano di conservare lo scontrino, così la merce può essere cambiata entro i successivi 15 giorni.

Tamara e Natascia, con un vestito piuttosto succinto per essere simile a quello di Babbo Natale, con i pattini a rotelle nei piedi distribuiscono volantini ai passanti. Gli uomini lo prendono senza neanche leggerlo, sperando che quest’anno arrivi davvero a casa una di quelle ragazze al posto del vecchio barbuto.

Diego vestito da Babbo Natale regala palloncini ai bambini che lo accettano dubbiosi. Non sono certi che quello sia il vero Babbo Natale, è magro e non aveva chiesto un semplice palloncino come regalo. I bambini più svegli non si fanno imbrogliare così facilmente….

  • Mamma ma quello è Babbo Natale?
  • Si tesoro, hai visto che ti ha regalato un palloncino? Hai detto grazie?-
  • No non ho detto grazie, io volevo la pista delle macchinine non un palloncino. –
  • La pista te la porta a Natale se hai fatto il bravo, il palloncino è un pensierino. –
  • Si ho fatto il bravo…ma quello è Babbo Natale?-
  • Si amore, ha la barba, il vestito rosso…-
  • Ma non ha la pancia, è magro e non ha la faccia da nonno…-
  • Adesso non ha la pancia perché ancora non ha mangiato il panettone, poi gli cresce la pancia quando lo mangerà…-
  • E la faccia come il nonno?-
  • Dopo che avrà distribuito tutti i regali, sarà stanco e avrà la faccia come nonno Alfio-
  • Vabbè…-

Il bambino non è convinto, l’importante è che si ricordi di portargli la pista.

Sonia deve scegliere il regalo per sua suocera.

Non ha idea di cosa regalare a quella piccola dittatrice che non farà altro che metterla in imbarazzo davanti a tutti, se il suo regalo non è costoso, originale e utile. Mentre è al telefono con sua sorella, che cerca di consigliarle idee regalo alternative economiche ma d’effetto, guarda le vetrine per trovare ispirazione ma senza concludere nulla.

Non vuole assolutamente spendere più di cinquanta euro per quella strega della suocera. Ha già speso una follia per il regalo costoso a suo marito Marco, così poi lui non fare storie per la vacanza di cinque giorni al centro benessere per lei e sua sorella che Elena ha già prenotato.

Mentre cammina per la galleria a passo spedito per non perdere troppo tempo per un regalo così immeritato, chiede aiuto e conforto a sua sorella.

  • Dai Elena aiutami, cosa posso prendere per la vecchia?-
  • Che palle tutti gli anni è la stessa storia. Io non ho la suocera e devo occuparmi della tua?-
  • Beata te che non hai la suocera.-
  • È uno dei vantaggi di essere l’amante e non la moglie.-
  • Io ormai sono la moglie e la suocera ce l’ho, e tutti gli anni a Natale mi tocca farle il regalo. –
  • Finché non schiatta.-
  • Quello si che sarebbe un gran bel regalo di Natale. Se le compro una tovaglia di Natale?-
  • Da quello che mi dici, ha una cultura sui tessuti naturali che per trovare qualcosa che le piaccia, devi andare prima a raccogliere personalmente il cotone in una piantagione.-
  • Una classica cesta?-
  • Una cesta con cosa che lei ha i suoi negozianti di fiducia che le forniscono prodotti bio, a km0, senza pesticidi e…
  • Ok niente cesta.Forse ho trovato. Sono da Casanova presente il negozio di roba per la casa?-
  • Si ho presente, ma cosa c’è d’interessante? Non ho mai comprato niente in quel negozio.-
  • Neanche io. Ti pare che sprechi i miei soldi in pentole e bicchieri quando posso comprarmi una bella borsa? Però la vecchia cucina in continuazione e qui c’è un set di coltelli, forbici da cucina, e tanti altri attrezzi che non so a cosa servono, costano a 49,90 euro. È perfetto tu che dici?-
  • A quella Clerici di suocera che ti ritrovi va benissimo, vabbè io però ora ti lascio che devo andare dall’estetista. Ci sentiamo domani per gli auguri bacibaci.
  • Ok, bacibaci.-

Non fa in tempo a mettere il cellulare nella borsa che il Babbo Natale che distribuisce i palloncini, si mette tre lei e la porta del negozio chiedendole.

  • Salve Buon Natale, vuole un palloncino?-
  • Se voglio un palloncino? Dai su levati che devo entrare. Ci manca solo Babbo Natale a rompere le palle.-

Sonia entra, attira l’attenzione della commessa alzando una mano come per salutare e indica subito il set da cucina esposto in vetrina. La commessa accorre subito disponibile e cortese, nonostante sia alla sua settima ora di lavoro.

  • Salve mi dica? Ha bisogno di un consiglio? –
  • No, no voglio quello – allungando l’indice laccato di rosso verso la vetrina.
  • Il set di coltelli comprende quello per la carne, quello per..-
  • Va benissimo, qualunque cosa ci sia.-
  • Vado a vedere in magazzino se ne abbiamo altri –
  • No, guardi va benissimo quello che c’è in vetrina, così magari mi fa uno sconto. – le sorride Sonia. La commessa cerca di arrivare a prendere il set, facendosi largo tra i clienti.
  • Sono quaranta euro, le faccio un pacchetto?- domanda la commessa
  • No, no va benissimo così. Lo metta solo in una busta. – porge il denaro e allunga la mano ingioiellata per prendere la grande busta.

Le due donne si salutano.

La commessa inizia a servire un altro cliente.

Sonia vuole solo uscire dal centro commerciale per tornare a casa, e fare la mezz’ora di cyclette quotidiana. Si scontra nuovamente con Babbo Natale con i suoi cacchio di  palloncini. Le taglia la strada nascosto dalla nuvola di palloncini.

  • E che diamine, sei sempre in mezzo, ti vuoi togliere?-

Impreca senza farsi nessun problema, anche se l’uomo nascosto sotto il costume di Babbo Natale la riesce a sentire. Schiva le due ragazze con i pattini, si volta a guardarle ricordando quando anche lei aveva due belle gambe come loro.

Scaccia questi pensieri perché in fondo si reputa una bellissima donna però da gennaio deve ritornare da Nancy a fare i messaggi drenanti. Si dirige verso la scala mobile per raggiungere il parcheggio sotterraneo.

È contenta, in poco meno di un’ora ha trovato il regalo.

Non ricorda mai dove parcheggia. Prende le chiavi dell’auto e inizia con il telecomando ad aprire e chiudere l’auto. Da lontano segue le luci della chiusura centralizzata che si accendono e si spengono, così riesce a trovare la macchina.

 

Tutti continuano la frenetica vita natalizia, mancano ancora alcune ore alla chiusura e fino ad allora, sembra che nessuno voglia fermarsi un momento.

Anche nei parcheggi sotterranei la voce metallica avvisa di nuovo la gentile clientela, che il centro commerciale resterà aperto tutte le domeniche di dicembre.

Vengono ripetuti gli orari, le iniziative, le promozioni.

 

Angelo, pensando alla ramanzina che le farà la moglie per il tempo impiegato per comprare solo carne per il ripieno dei tortellini da fare per il pranzo di Natale, raggiunge la sua auto. Dopo quarant’anni di matrimonio gli tocca ancora esser sgridato come un ragazzino dalla moglie. Però la ama talmente tanto che per lei è disposto a tutto, anche ad andare al centro commerciale i quei giorni di festa.

Mentre fa manovra per uscire dal parcheggio sente di aver urtato qualcosa.

Subito pensa di aver investito un bambino, un cagnolino insomma un essere vivente basso che non ha visto nello specchietto retrovisore.

Scende scosso e spaventato e capisce subito che non si tratta di un bambino e tira un sospiro di sollievo ma non capisce subito cosa c’è li per terra.

Inforca gli occhiali, appesi al collo con la cordella, e capisce di cosa si tratta.

Per un tempo indefinito resta lì immobile poi apre la bocca e inizia ad urlare aiuto.

Racconto di Natale alternativo. Parte 1 di 2.ultima modifica: 2017-12-18T09:54:24+01:00da D8_85
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