Spesa in pausa pranzo-ultima e terza parte.

Mancano 19 minuti. Tocca a me. Tutti i miei prodotti passano senza catastrofi, pago senza tirare fuori il contenuto del salvadanaio, che da dieci anni usi come deposito dei centesimi. Esco dal supermercato e mi sembra di essere sopravvissuta a qualcosa di più grande di me. Mentre carico la spesa in auto, una signora ti chiede se nel mio carrello ho messo un euro o cinquanta centesimi. Impiego circa trenta secondi a capire la domanda, d’istinto risponderesti: un sersterzio! Invece mi comporto come la società impone: ” Un euro.” Senza dare confidenza. La signora, la confidenza, se la prende lo stesso. ” Perché io ho solo i cinquanta centesimi. Secondo lei ci vanno i cinquanta centesimi?” , “Penso di si.” “Perché in questo supermercato non ci sono mai venuta.” Dimentico le regole della società chiudo l’auto, volto le spalle alla mia nuova amica e porto il carrello al suo posto usandolo come deambulazione perché i tacchi iniziano a farmi male. Torno verso l’auto, salgo, accendo il quadro e l’orologio ti dice che ho ancora quattro minuti di tempo. A un minuto dalla fine della rilassante pausa pranzo, timbro. Ce l’ho fatta. Di certo mi aspettavo uno di quei bei cartelloni con scritto ” ARRIVO”, invece il parcheggio è sempre lo stesso. Che delusione. Ameno un premio, il premio dove posso ritirarlo?

Nella mia mente si attiva un quarto di neurone che dico una sola parola: yogurt. Ho dimenticato lo yogurt. Avevo tre cose sulla lista della spesa e ne ho comprate ventitré ma non una di quelle presenti nella lista.

Non ci voglio credere. Non ho parole, solo un consiglio: seguite la lista della spesa alla lettera, per il vostro bene!

Buona spesa a tutti!

Spesa in pausa pranzo-ultima e terza parte.ultima modifica: 2017-11-12T15:14:01+01:00da D8_85
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