Spesa in pausa pranzo – parte due

Valuto tra la numero uno e la tre. Alla uno ci sono cinque teste in coda, un’ anziana che ipotizzo impiegherà una vita a mettere tutto nelle buste e pagherà in monetine l’intero importo della spesa. Decido che è meglio fare la fila alla cassa tre: hai tre persone davanti, nessun anziano e uno di loro ha solo un sacchetto con qualche pomodo. Ma……c’è sempre un ma sul mio percorso se ho fretta! Non ho valutato la commessa. Cassa uno: donna di mezz’ età, passa i prodotti sul lettore con una mano, sorride al cliente e con l’altra mano aiuta a riempire le buste. Un giocoliere della grande distribuzione. La commessa della cassa che tu hai scelto, avrà forse diciotto anni, sospetti lo sfruttamento dei minori.
Per ogni prodotto parte la caccia al tesoro: dove sarà il codice a barre? Se il cliente chiede qualcosa, ferma le mani per rispondere, anche se serve solo la bocca. Mancano 27 minuti alla fine della pausa pranzo. Respiro, so già che mezz’ora di ferie sarà ottimizzata con la fila al supermercato. Primo conto finito. C’è il signore che ha solo i pomodori e poi una donna con dieci cose. La commessa sbaglia a passare i pomodori, non chiedetemi il perché, sbaglia e basta. Questo comporta una procedura. Una procedura simile a quella che viene attuata in caso di disastro nucleare. Chiede consulto alla collega, questa le dice di chiamare un’altra collega, ma la nostra giovane commessa, propone una soluzione alternativa che viene bocciata dalla collega vintage, la rampollo chiama la terza collega al microfono. “Adele alla cassa” ma il microfono non funziona. Il futuro proprietario dei pomodori fa notare che non si è sentito nulla oltre l’ultimo della coda, cioè io. Valuto se cambiare cassa, ma anche la commessa vintage sta peggiorando il suo rendimento orario per aiutare la collega. Quando al terzo tentativo, il microfono della cassa numero tre continua a non dare l’effetto “Dio ti parla da lassù”, la cassiera vintage fa l’annuncio. Adele arriva, spiega alla nuova come procedere per annullare l’errore, sta per andarsene quando la rampolla dice “Scusami, mi sono sbagliata di nuovo.” Adele perde un po’ la pazienza “Ancora?” ma non può tirare i pomodori addosso alla sua sottoposta, imitando il famoso evento spagnolo, davanti ai clienti e davanti al futuro proprietario dei pomodori. Riusciamo comunque a portare a termine lo scontrino, contenente solo i pomodori per ben 1,76 euro. Il passaggio della spesa della signora davanti a te va bene, liscio come l’olio. Deve pagare 26,93 euro e decide di dare una banconota da venti euro e il resto in monete, o meglio, monetine.

Spesa in pausa pranzo – parte dueultima modifica: 2017-10-28T12:02:20+02:00da D8_85
Reposta per primo quest’articolo