Ero giovane e avevo i miei telefilm preferiti!

Poi ti ritrovi qualche giorno a casa da lavoro per le festività di Pasqua, e le abitudini quotidiane cambiano. Complice una giornata più autunnale che primaverile, accendi la tv. Tu che la televisione di solito la guardi mentre ceni e nei tre secondi che impieghi a sistemarti sul divano alle 21, prima di crollare addormentata alle 21.10. Al massimo guardi il tg, il quiz dell’ora di cena.

Quelli di oggi sono orari per me insoliti, ormai sono più di dieci anni che lavori tutto il giorno fuori casa.

Ho scoperto canali tv di cui ignoravo l’esistenza. I tre canali Rai, negli ultimi dieci anni si sono riprodotti come cinesi. Rai1 Rai2 e Rai3, che per te erano come Padre, Figlio e Spirito Santo, ora sono più o meno numerosi come gli apostoli.

Se avete intenzione di mettervi a dieta dopo gli sgarri di Pasqua, non accendete la tv. Più o meno a tutte le ore, su vari canali, ci sono programmi di cucina che propongono ricette per: riciclare la cioccolata delle 37 uova che vi hanno regalato, decorare i dolci fatti con la cioccolata con le sorpresine, utilizzare gli avanzi degli stormi di colombe per fare un leggerissimo dolce a strati con mascarpone alleggerito con la panna montata, devolvere i quintali di carne alla brace rimasta dopo le grigliate di Pasquetta, a utilizzi impensabili. Insomma risolveranno il problema degli avanzi, ma non degli sgarri.

La cosa peggiore di questi centinaia di canali tv è scoprire che sono pieni di repliche.

Repliche anche di programmi che tu non hai mai visto perché eri troppo piccola, ma che il tuo compagno, più stagionato di te, ricorda. Per lui sono repliche. Per te programmi nuovi con personaggi tv più giovani di vent’anni, e ti sembrano stranissimi.

Alle sette del mattino, se vi può interessare, c’è la replica di “C’era una volta l’uomo”,c era una volta l uomo

avete presente il cartone “fratello” di “Siamo fatti così”? Spiegava la storia ai bambini in modo anche molto dettagliato, forse troppo. Solo ora comprendo perché da piccola, non capivo molte delle cose che diceva la voce fuori campo. Mi rendo conto che non ero una bambina stupida, ma è il programma che si rivolge a bambini di dieci, dodici anni con la conoscenza storica degli eventi mondiali di Alberto Angela a quarant’anni.

Provi ancora piacere a riguardare le puntate di “Una mamma per amica”.una-mamma-per-amica-cover-1150x748

Tornata in voga nell’’ultimo periodo con la nuova serie su Netfix, è uno dei pochi telefilm che ti sembra non perdere il fascino e l’interesse che aveva quando lo guardavi anni fa. Ti chiedi ancora oggi se Rory ci è o ci fa. Ti chiedi ancora com’è possibile che la nonna di Rory, la Signora Emily Gilmore, non sia stata presa a calci dal marito almeno un paio di volte. Insomma ti fai le stesse domande della prima volta.

Poi succede l’imprevedibile.

T’imbatti in OC.

oc

Si avete capito bene, se quindici anni fa avete perso qualche puntata potete rivederla oggi. Vi basta prendere ferie da lavoro tutti i pomeriggi e mettersi comodi sul divano.

Vi avviso però, le puntate di OC sono le stesse, ma voi no.

Io lo il pomeriggio mentre studiavo. Oggi a trent’anni non lo guardo con gli stessi occhi. Oggi ti rendi conto della vita dei protagonisti, che allora di sembrava diversa dalla tua ma in qualche modo possibile e affascinante.

Questi diciassettenni abitano in case grandi più o meno quanto il tuo quartier. Hanno l’autonomia economica e di orari di un cinquantenne che non lavora e vive di rendita. Gli intrighi amorosi, le bugie non sono ai livelli di Beatiful, ma neanche proprio così insignificanti. Insomma se fossero successe a me le loro avventure, sarei andata in vacanza a Tokyo con la mia psicologa, per utilizzare le ore di volo come ore di sedute!

Loro però non si scompongono troppo per gli arresti, i cambi di casa, i genitori che si mollano, i tradimenti, le sparatorie, i ragazzi con problemi con la legge che vengono adottati dall’oggi al domani. Sono cose all’ordine del giorno. A voi non capitavano cose del genere?

Insomma, torniamo a noi. Nella puntata di oggi i nostri carissimi ragazzuoli, organizzano una piccola festa di compleanno per Trey il fratello di Ryan Atwood. All’inizio i partecipanti alla festa sono loro cinque, i protagonisti del telefilm (Ryan, Marissa, Seth, Summer e Trey). Tre minuti dopo la casa di soli 450 mq, arredata con mobili d’epoca medioevale, tappeti persiani e balaustre delle scale intarsiate a mano da un artigiano dell’Alto Adige, accoglie circa 150 persone.  I maschi già ubriachi, sono arrivati con buste piene di alcool. Le ragazze bussano alla porta direttamente in bikini, perché c’è la piscina in giardino, come in qualsiasi casa. Il fatto che il telefilm sia ambientato in una città sulla costa, autorizza tutti a girare in costume da bagno sempre e ovunque.

D’altronde a Rimini vanno a votare ai seggi con il due pezzi, le nonne che accompagnano i nipotini a scuola alle otto del mattino in centro città, ci vanno in pareo e cappello di paglia. L’età mi ha reso cinica.

In questa bellissima festa, nessuno conosce più di sei persone, ma c’è una promiscuità degna delle comuni hippy. Soprattutto nessuno conosce la ragazza, che dopo aver preso della droga, cade in piscina volando giù dalla terrazza del secondo piano della villona. L’arrivo della polizia è immediato, manco abitassero nella dépendance. Il padre di Seth appare alla festa con il teletrasporto, e con tutta la comprensione di questo mondo, informa gli agenti che è il responsabile dei cinque organizzatori della festicciola. Nel frattempo la padrona di casa, Julie Cooper,  che era uscita raccomandandosi a sua figlia Marissa di non invitare troppa gente e bere solo una birra, è al pub. Con chi? Perché? La signora Cooper è al pub con un suo vecchio boyfriend che l’ha ricattata in cambio di denaro, di far girare in società le videocassette con filmati osé di cui lei è la protagonista.

Certo youporn ancora non era di moda, e Belen non ha avuto l’esclusiva di un’esperienza del genere.

La puntata finisce con la Signora Cooper che si lascia andare in qualche coccola con l’ex, dato che suo marito non ha pagato il riscatto per le videocassette, come le aveva detto.

Al villone gli agenti arrestano il festeggiato, ormai avvezzo al carcere, mentre gli altri si guardano come a dire: “Vabbè il paparino avvocato comprensivo, risolverà tutto.”

Tutto viene rimandato alla puntata successiva. Non ricordo come andava il seguito, e non lo scoprirò perché purtroppo domani, torno a lavoro.

Mi chiedo, anche voi a diciassette anni avrete partecipato a feste di compleanno. Le vostre feste erano così?

Le mie non proprio, anzi proprio no.

L’ottanta per cento dei compleanni, si andava a mangiare una pizza e al massimo in discoteca. Quando avevo diciotto, diciannove anni una ragazzo del gruppo con cui uscivo aveva una taverna che metteva a disposizione per le feste.

Nessuno arrivava in costume, né da bagno né di altro genere, salvo feste di Halloween e carnevale. Più o meno tutti arrivavano con buste con qualcosa di alcolico, ma soprattutto roba da mangiare. Per le feste di fine anno se si era in trenta, c’era cibo per almeno un centinaio di persone.

Alle feste a cui partecipavo io, nessuno è mai volato giù dal balcone, anche perché farlo dalla tavernetta è veramente impegnativo. Girava qualche canna e tante sigarette normalissime, ma niente di più.

I partecipanti, li conoscevi tutti e se c’era qualche new entry, veniva presentato con nome e categoria: amico di Stefano, cugino di Fabio, compagno di classi di Mirko. Non c’era la piscina, un solo bagno per tutti che a fine serata era ridotto in modo abbastanza vergognoso. C’era un giardino, per i fumatori che dovevano risalire dalle profondità della terra e stare fuori al freddo, per evitare di trasformare la suddetta taverna in una camera a gas.

Non sono mai intervenuti carabinieri, pompieri o quant’altro. Se fosse successo, non avrebbero impiegato tre secondi ma circa venti minuti, tempo che avremmo utilizzato per caricare in auto il malcapitato e portarlo al pronto soccorso. Avremmo avuto anche noi il genitore che da venti chilometri di distanza, si teletrasporta alle due di notte, in pigiama, in tre minuti davanti alla faccia del proprio figlio. Il genitore comprensivo per l’ennesima cazzate seria, forse non ci sarebbe stato. La polizia forse sarebbe per fermare le mani del genitore o per un problema di agibilità degli spazi. In trenta persone più i tavoli, le sedie, l’impianto stereo in una stanza di cinquanta metri, forse eravamo un pochetto fuori legge.

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Mentre scrivo ho 31 anni, 4 mesi e qualche giorno e oggi le serate tra amici sono sostanzialmente cene, a casa o al ristorante, chiacchierate e risate. Quasi la stessa cosa di quindici anni fa. Non mi è mancata e non mi manca il villone, la piscina, l’amico che porta la droga, le belle ragazze mezze nude, i bei ragazzi ubriachi ma soprattutto l’intervento delle forze dell’ordine.

Guardare quel telefilm allora, mi sembrava fighissimo, come direbbero i giovani. Oggi mi sembra un po’ una scemenza. Mi sento un po’ vecchia, troppo razionale e anche un po’ genitore, anche se non lo sono. Mi sento un po’ così:

vecchi tv

Seguite il mio consiglio, se non volete rovinare i ricordi che avete dei programmi tv che guardavate da ragazzi, state lontani dalle repliche.

Fidatevi, sono pericolose, vi cambiano i ricordi, le emozioni e intere serie TV.

Voglio informarmi se esiste un corso del tipo “Usa la tv responsabilmente.” Questa cosa che accendi la tv e ti senti vecchia, le idee che avevi da bambino su di te vengono screditate, i telefilm che amavi ti sembrano una presa in giro alla realtà che vivevi allora, deve finire.

Tra poco ci sono le repliche di “Tutto in famiglia” e “ La vita secondo Jim”, spengo la tv. Non voglio modificare tutti i miei ricordi.

P.S. Non parliamo poi dei cartoni animati moderni, dove sono finiti tutti i bambini sfigati, tristi, organi e abbandonati degli anni ottanta? Loro si che mi facevano sentire felice.

 

Ero giovane e avevo i miei telefilm preferiti!ultima modifica: 2017-04-18T18:46:10+02:00da D8_85
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