6 – Siamo a Bologna?

Miracolo oggi il treno è in perfetto orario.

Salgo.

Mi siedo.

Tiro fuori il libro. Sto leggendo un libro, leggero ma stupendo. Cate io di Cellini Matteo, ve lo consiglio. Purtroppo non sto procedendo molto con la lettura, il viaggio in treno mi distrae molto. Dovrei avere un vagone solo per me. State calmi, pendolari di tutto il mondo, era una fantasia. Non mi permetterei mai di privarvi di decine di sedili vuoti, solo per poter leggere in santa pace.

Nei sedili accanto al mio, ci sono due ragazzini che hanno chiesto se è questa la stazione di Bologna. Come si fa, a confondere la stazione del mio piccolo paesino con quella di Bologna????

Non mi sembrano molto svegli, questi due, ma non mi piace avere pregiudizi. Rispondo cortesemente.

Io: “ No, questa è la stazione di un piccolo paesino.”

Ragazzino vicino al finestrino “ Grazie!” e si gira dall’altra parte.

Inizio a leggere.

Il Ragazzino Finestrino chiede a Ragazzino Corridoio:

Finestrino: “ Ma quanto manca a Bologna?”

Corridoio: “ Poco!” risponde il secondo, in modo secco e scocciato.

Finestrino: “ Poco tipo? Un’ora?”

Corridoio: “ No, penso meno!”

Il Ragazzino Finestrino annuisce sorridente, e torna a guardare fuori.

Il Ragazzino Corridoio si fissa i piedi, non si sa mai, potrebbero rubarglieli.

Mi rimetto a leggere il mio librone, ottocento pagine e sono a neanche duecento.

Qualche minuto dopo mi sembra di rivivere una scena già vissuta, insomma ho un piccolo dejà vu!

Imola.

Ragazzo Finestrino: “ Ah, questa è Bologna!”

Ragazzino Corridoio “ NO.” Risponde l’altro, in modo scocciato senza neanche alzare lo sguardo. Queste cose succedono quotidianamente, ma i mass media non ne parlano per non creare il panico tra la popolazione.

Questa mattina non vedo l’ora di arrivare a Bologna.

Sembra di essere in montagna e non sul treno.

C’è l’eco. Uno grida “Siamo a Bologna?” e l’eco risponde di no.

Arriveremo a Bologna, prima o poi, e questo supplizio finirà.

Sono tentata a dare una pacca sulla spalla a Ragazzino Corridoio, per fargli sapere che sono con lui a sopportare questa pena.

Stazione Castel San Pietro Terme.

Ragazzino Finestrino: “ Questa è Bologna?”

Ragazzino Corridoio indica il cartello con il nome della stazione.

Ragazzino Finestrino: “No questa non è Bologna.”

Ecco l’utilità dei cartelli.

Quando arriveremo a Bologna, esulterà e festeggerà come un vincitore di un gratta e vinci.

Carini questi due, non parlano di nulla se si esclude la solita domanda del Ragazzo Finestrino.

Ecco il treno rallenta, stiamo per entrare nella stazione di Bologna.

Ragazzo Finestrino sarà contento.

Finalmente la sua stazione preferita.

Raccatto le mie cose e scendo.

Ma non scendono?

Com’è possibile? Quaranta minuti di “Siamo a Bologna?”, e una volta a Bologna non scendono?

Lentamente il treno riparte, mi passa davanti il finestrino dietro il quale Ragazzo Finestrino guarda fuori. Chissà se è soddisfatto di essere a Bologna. La sua faccia non sembra cambiata rispetto a prima.

Poi butto un occhio al cartellone. Destinazione: Piacenza.

È un regionale. Quante fermate ci saranno? Trenta?

Credo che chiamerò i soccorsi per Ragazzino Corridoio, altrimenti questo si butta giù dal treno in corsa e causerà ritardi sul traffico di mezz’Italia…devo chiamare assolutamente i soccorsi.

 

6 – Siamo a Bologna?ultima modifica: 2016-09-03T08:36:22+02:00da D8_85
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